Il gioco è vietato ai minori e può causare dipendenza patologica - probabilità di vincita
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Come giocheremo nel futuro?

Nel 2021 abiteremo la luna? Forse no, ma potremmo giocare d’azzardo così.

Come evolverà il gioco d’azzardo nel futuro? Uno studio portato avanti dall Juniper Research nel Regno Unito, patria del gioco d’azzardo, recante il titolo “Mobile & Online Gambling: Casinos, Lotteries, Betting & VR 2016-2021” i cui dati sono stati recentemente rivelati, sostiene che la realtà virtuale sarà il punto fisso sul quale investire il proprio tempo e denaro: nel non tanto lontano 2021, infatti, sarà probabilmente il metodo di gioco più diffuso in circolazione, e gli introiti che ne ricaveranno saranno enormi.

Al momento le puntate effettuate in VR, ovvero Virtual Reality, sfiorano ad oggi i 58 milioni di dollari, ma gli studi rivelano che ci sarà un ampio margine di miglioramento: si stima infatti un incremento del fatturato ricavato dalla realtà virtuale che toccherà punti di 800%, per circa mezzo miliardo di dollari in meno di 5 anni.

Una previsione che ha fatto ben sperare gli operatori, che investono in questa tecnologia senza paragoni. Secondo lo studio della Juniper Research infatti il boom interesserà in particolare il gambling online, la nuova frontiera quindi dell’intrattenimento, al quale verrà affiancato il metodo “classico” di gioco al casinò.

Questa categoria del mondo virtuale, che al momento fattura diversi miliardi di dollari, potrebbe quindi subire un’ulteriore impennata secondo gli esperti, e toccare cime di guadagno insperate, rendendolo, in breve, il prodotto leader disponibile in internet.

Dati da capogiro, previsioni di un futuro che non è per niente remoto e che sono nate da uno studio continuo e profondo degli andamenti del mercato odierno e passato, con particolare attenzione alle nuove tecnologie e alle nuove funzioni di smartphone e affini.

Secondo Lauren Foye, ovvero il responsabile della ricerca, nei prossimi cinque anni si assisterà a un “ricambio generazionale” che non significa una sostituzione, ma un implemento di conoscenze del gambler tradizionale, che avrà ottime competenze informatiche e grandissima dimestichezza con tablet e smartphone. La sua esperienza di gioco diverrà quindi sempre più complessa, in linea con le sue competenze e abilità, subendo una sorta di sublimazione che renderà i giochi più competitivi, più articolati, più professionali.

Crescerà probabilmente anche il numero degli scommettitori su eventi sportivi e affini che vorranno confrontarsi non tanto con bookmaker, ma con gli altri utenti, in uno scontro all’ultimo click. Insomma, un mercato quanto mai florido, una grande torta del quale tutti quanti sperano di poterne assaggiare quantomeno una fettina. Vedremo, in cinque anni, se sarà davvero così. Magari non abiteremo la luna, ma giocheremo a poker in realtà virtuale? Chissà!